Ci sono 80.000 miliardi di debito che non compaiono in nessun bilancio
A metà 2022, il valore nozionale dei derivati scambiati sui mercati over the counter – le piazze finanziare non regolamentate – ha toccato i 632mila miliardi di dollari, pari a sei volte il Pil mondiale, in aumento rispetto ai 598mila miliardi di fine 2021. E dal 2007, prima che scoppiasse la crisi finanziaria, il valore dei derivati è cresciuto di 100mila miliardi di dollari. In particolare una voce consistente è derivata dai derivati per coprirsi dalle oscillazioni di cambio sul dollaro (che nel 2022 si è apprezzato). La Bri ha quindi lanciato un allarme sul Forex. Nel mercato delle valute, i derivati ammontano a quasi 100mila miliardi di dollari (soprattutto swap e contratti forward) e in tutto il mondo si registrano scambi giornalieri per 7.500 miliardi. Il problema è che queste operazioni non sono contabilizzate nei bilanci delle banche e quindi non rientrano nelle statistiche ufficiali sul debito estero. Ci sono quindi obbligazioni di pagamento future per oltre 80mila miliardi di dollari. Istituzioni non bancarie con sede fuori dagli Stati Uniti devono circa 25mila miliardi di dollari. Il rifinanziamento di questo debito oggi è alquanto in dubbio