Come decide la banca se affidare o meno un'azienda?
COSA CONSIDERA LA BANCA PER CONCEDERVI (O MENO) UN AFFIDAMENTO?
L'accordo di Basilea2 prevede che il patrimonio di vigilanza che le banche devono detenere per esercitare la propria attività dipenda anche dalla rischiosità degli affidamenti
L'indagine sulla rischiosità delle imprese affidate viene condotta tramite il cosiddetto "rating", che a sua volta si basa su indagini di tipo
andamentale: in pratica, viene analizzato il profilo di comportamento dell'impresa nei confronti delle aziende di credito
quantitativo: vengono esaminati i dati di bilancio, e condotte indagini sull'equilibrio patrimoniale, economico e finanziario
qualitativo: in questo caso la banca si riserva considerazioni sulla "qualità" dell'impresa (chi guida l'impresa? come viene gestita? l'attività è rischiosa?)
Di seguito alcuni indici, in modo sintetico (una analisi di rating prende in esame diverse decine di indicatori) che sono presenti in tutti i modelli di rating (il modello può variare da banca a banca); analizzare i seguenti punti permette di comprendere come le banche “vedono” l’azienda.
ANALISI ANDAMENTALE
occorre tenere sotto controllo l'evoluzione del rapporto con le banche, ed evitare sconfinamenti, mancati pagamenti di riba in scadenza ecc.
Oltre a questi indici si devono osservare e monitorare eventuali mancati pagamenti di rate di mutui in scadenza, e altri inadempimenti
a - gestione fidi e sconfinamenti
- utilizzo medio degli affidamenti/fido accordato
- sconfinamento massimo/fido accordato
- giorni di sconfinamento in un anno/365
- somma dei movimenti totali del conto/fido accordato
b - gestione effetti
- n° riba (o altri effetti) ritornate insolute/n° totale effetti presentati
- valore riba (o altri effetti) ritornate insolute/valore totale effetti presentati
- valore riba (o altri effetti) a carico di un unico nome/valore totale effetti presentati
ANALISI QUANTITATIVA - PROFILO PATRIMONIALE
La "base di partenza" è lo stato patrimoniale riclassificato "per scadenza" (lo schema che suddivide attivo immobilizzato e circolante da un lato, patrimonio netto, passività a medio lungo termine e passività a breve termine dall'altro)
a - presenza di equilibrio di breve termine
- indice di disponibilità: attivo circolante/passivo a breve termine
- indice di liquidità: (attivo circolante - magazzino)/passivo a breve termine
b - grado di patrimonializzazione
- incidenza del patrimonio netto: patrimonio netto/totale passivo e patrimonio netto
- grado di patrimonializzazione: (patrimonio netto - immob.immateriali)/(passivo e netto - immob. imm.li)
c - "rotazione" del magazzino e incasso dai clienti
- rotazione del magazzino vendite/magazzino
- durata media dei crediti verso clienti crediti verso clienti/vendite giornaliere
d - copertura delle immobilizzazioni
- copertura delle immobilizzazioni patrimonio netto/immobilizzazioni
- copertura "allargata" delle immobilizzazioni (patrimonio netto+passivo a m/l)/immobilizzazioni
A tali considerazioni se ne possono aggiungere altre, di grande rilievo, ottenibili attraverso lo schema di riclassificazione che evidenzia la posizione finanziaria netta (sintesi dei debiti e credti bancari), oltre che il cd capitale commerciale (o net working capital)
ANALISI QUANTITATIVA - PROFILO ECONOMICO/REDDITUALE
In questo caso si osserva il conto economico riclassificato, e si vogliono individuare le condizioni di esistenza di buone condizioni economiche, sintetizzabili in buoni margini intermedi e nella contenuta incidenza degli oneri finanziari.
E' possibile identificare 3 principali "punti di osservazione" (in luogo delle vendite si può utilizzare il valore della produzione)
a - presenza di margini "alti"
- incidenza del valore aggiunto valore aggiunto/vendite
- incidenza del margine industriale margine industriale/vendite
si ricorda che il valore aggiunto è il risultato della differenza tra ricavi di vendita e costi di acquisto della materia prima e degli altri costi "esterni" (costi per servizi e altre spese generali), mentre per margine industriale si intende la sola differenza tra le vendite e i costi di natura industriale (in pratica il costo del venduto)
b - presenza di margini "intermedi"
- ebitda margin margine operativo lordo (ebitda)/vendite
- redditività operativa delle vendite (ROS) reddito operativo/vendite
c - incidenza degli oneri finanziari
- incidenza degli oneri finanziari oneri finanziari/vendite
- coverage monetario mol/oneri finanziari
- sostenibilità dei debiti (debiti finanziari a b/t e a m/l)/mol
Di rilevo è anche l'analisi dei "classici" indici di redditività (ROI ROE ecc), i quali però devono essere opportunamente calcolati, onde evitare considerazioni affrettate e per questo talvolta superficiali
ANALISI QUANTITATIVA - PROFILO FINANZIARIO
In questo caso si osserva la produzione di cash flow, nel senso che è da questa variabile che dipende la capacità di rientro dall' indebitamento
La modalità di calcolo del cash flow è spesso approssimata dalla somma di utile + ammortamenti, ovvero utile + ammortamenti + accanton.ti
Sarebbe opportuno, al riguardo, redigere il rendiconto finanziario, evidenziando la formazione ai vari livelli dei flussi di cassa aziendali
- Tempo atteso per il rimborso dei debiti (debiti finanziari a b/t e a m/l)/(reddito netto+ammortamenti+accantonamenti)
ANALISI QUALITATIVA
Incide sicuramente , ai fini della concessione del fido comunque marginalmente rispetto ai numeri veri e propri. Una buona presentazione, mercato, prospettive, concorrenti, target, piano di marketing sono informazioni che è bene prepararsi e presentare all’istituto di credito.