Ma cos'è il cashflow?
Anche nel nostro paese dopo anni di poca attenzione verso le dinamiche finanziare, complici le crisi degli ultimi anni che hanno impattato sulla liquidità e le nuove norme sulla crisi di impresa che impongono una pianificazione finanziaria, si è iniziato ad analizzare le dinamiche del cashflow. Ma cos'è il cashflow. Storicamente e sinteticamente si definisce con la formula utile (ciò che all'impresa rimane "in tasca") + ammortamenti (in quanto sono una voce non monetaria, ovvero sono un costo che non produce corrispondenti uscite finanziarie) che però a ben vedere risulterebbe vera se non ci fossero variazioni nel capitale circolante (ovvero crediti clienti, debiti fornitori, magazzino e altri debiti/crediti). In verità , da rendiconto finanziario e quindi non da conto economico, il calcolo del cashflow parte da utile + ammortamenti a cui però va sommato l'aumento o la diminuzione di crediti e debiti, magazzino e dei fondi. Un'interessante analisi del centro di ricerche Leanus su decine di migliaia di bilanci di società italiane evidenzia come analizzando il risultato di utile+ ammortamento, esso sia decisamente diverso dal risultato che tiene conto anche delle variazione di debiti e crediti e magazzino (capitale circolante operativo). Risultato prevedibile.